Feste Sicure
Alberi ed addobbi sicuri
Con l’inizio di dicembre in tutte le case è tradizione fare l’albero di natale. Un bell’albero addobbato crea atmosfera e trasmette calore, però nasconde anche dei pericoli. È proprio nel periodo natalizio, infatti, che si ha un aumento degli incendi in appartamento spesso causati proprio dall’albero di natale. Un malfunzionamento delle catene luminose, l’eccessiva vicinanza a fonti di calore ( camini, candele, etc.), la cattiva qualità dei materiali con i quali è realizzato questo simbolo natalizio ed ecco che un giorno di festa si può tramutare in tragedia. Perchè ciò non accada è opportuno seguire alcuni accorgimenti:
Innanzitutto la scelta dell’albero. Se preferite un albero artificiale verificate che sia del tipo autoestinguente. Controllate che sia indicato sulla confezione o nelle istruzioni all’interno (a volte è scritto ignifugo o non infiammabile). Qualora preferite un albero naturale controllate che, all’atto dell’acquisto, non sia già secco. Verificate ad esempio che il colore degli aghi sia verde intenso oppure che gli aghi stessi non si stacchino facilmente. Un albero secco in presenza di fiamme si incendia molto velocemente (può bruciare completamente nell’arco di 20-30 secondi).
Qualora invece si scelga un albero naturale è da preferire un abete vivente, cioè piantato con le radici nel vaso. Anche in questo caso verificatene la stabilità (grandezza del vaso sufficiente e ricordatevi di innaffiarlo periodicamente per evitare che si secchi).
Se avete scelto un albero artificiale attenzione al piedistallo dove è montato. Controllate che sia di grandezza adeguata. Un albero con un piedistallo troppo piccolo può rovesciarsi facilmente. Qualora in casa ci siano dei bambini legare l’albero ad un mobile.
Posizionate l’albero di natale lontano da materiale infiammabile quali, ad esempio: tende, mobili imbottiti o tovaglie.
Se in casa ci sono bambini piccoli state attenti al posizionamento delle decorazioni. Per esempio attaccate le palle di vetro più in alto, in modo che queste non possano venire raggiunte dai bambini. I cocci di una palla rotta possono creare delle gravi ferite. Inoltre attenzione agli addobbi troppo piccoli, potrebbero venire ingeriti dai bambini.
Evitate di utilizzare candele.
Attenzione ad utilizzare solo catene luminose con il Marchio CE. Meglio se anche con il marchio di sicurezza di un organismo di certificazione volontario tipo IMQ, TÜV, GS, ecc..
Preferite le catene luminose alimentate da un trasformatore. Si evitano in questo modo possibili e pericolosi surriscaldamenti delle luci.
Non improvvisatevi elettricisti. Non “sovraccaricare le prese”. Preferite le cosiddette “ciabatte elettriche” (raccomandiamo anche per queste la qualità come per le luci).
Non lasciate le luci accese di notte o quando non si è in casa.
Utilizzate per l’esterno solo catene luminose specifiche e a bassa tensione (12 o 24 Volts), cioè alimentate da un trasformatore. Controllate che sulla confezione o nel suo interno sia indicato che è possibile l’uso esterno.
Leggete sempre tutte le avvertenze dei componenti elettrici che utilizzate.
Evitate di nascondere prese, fili e trasformatori dietro carta, regali o peggio ancora tende.
E se dovesse scoppiare l’incendio?
Sarebbe opportuno che in ogni casa ci sia sempre un piccolo estintore. Comunque in caso di necessità i vigili del fuoco sono disponibili anche durante le festività. Chiamate il numero di Soccorso 115 attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale e troverete sempre un operatore pronto a darvi assistenza.
Giocattoli sicuri: istruzioni per la scelta
Il bimbo che non gioca non è un bambino,
ma l’adulto che non gioca
ha perso per sempre il bambino che è dentro di sé.
Neruda
Dall’indagine multiscopo del 1999 condotta dall’ISTAT sugli “Aspetti della vita quotidiana”, si rileva che in Italia ogni anno si verificano 3 milioni 672 mila incidenti domestici che coinvolgono 3 milioni 48 mila persone, di cui circa 68.000 sono bambini. Di questi ultimi più della metà (53%) si verifica durante il gioco.
Dalla metà di novembre 2005 al 7 gennaio 2006, al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sono giunti 8.357 bambini, di cui 308 (3,68%) per incidenti tra le mura domestiche, in larga parte causati durante il gioco. Di questi, quasi il 9% è stato ricoverato perché presentava un quadro clinico di maggiore gravità: inalazione di corpo estraneo, ustioni, ferite lacero-contuse agli arti ed alle articolazioni.(fonte: Ospedale Bambino Gesù – Roma)
Il gioco rappresenta un’attività importante per il completo ed armonico sviluppo del bambino, tanto quanto lo sono altre condizioni che ne garantiscono la vita fisica, come il cibo, un tetto, l’aria pura e la salute. In tale contesto il giocattolo rappresenta uno degli strumenti a disposizione per esprimere queste potenzialità e risulta certamente difficile associarvi un pericolo, benché la statistica sugli incidenti in età evolutiva evidenzi proprio questa circostanza.
Tipologia di incidente domestico per età e attività svolta (da www.ospedalebambinogesu.it).
Cercando di prescindere per un attimo da questi dati, nei ricordi della nostra infanzia non sfuggono occasioni di traumi, sebbene di modesta entità, testimoniati da ginocchia sbucciate, graffi e quant’altro connesso con l’incontenibile vivacità che caratterizza questa fase della vita. Ma i tempi cambiano, così come l’attenzione e la sensibilità sul problema, una condizione sostenuta dalle cronache dei media che s’insinuano in una società dove il bambino risulta particolarmente vulnerabile. Proprio da queste emergono i fatti di fine agosto, quando un’importante ditta produttrice di giocattoli ha dovuto ritirare dal mercato mondiale milioni di pezzi che risultavano confezionati in modo da risultare pericolosi per i possibili fruitori: i bambini, ma non solo. Una tra le tante notizie forti, quasi traumatiche, che quotidianamente destano attenzione anche nel nostro paese, coinvolgendo organi preposti al controllo, produttori e i consumatori.
Ma quante e quali sono le insidie che si celano nei giocattoli? Tra le cause più frequenti – evidenziano i medici dell’ospedale Bambino Gesù – l’inalazione di piccoli componenti che rischiano di mettere a repentaglio la vita, specie dei più piccoli. Non vanno poi trascurate, inoltre, le ferite prodotte da giocattoli ridotti in pezzi o le reazioni allergiche ai suoi componenti”.
Per giocattolo s’intende “qualsiasi prodotto concepito o destinato ad essere utilizzato ai fini di gioco dai bambini fino ai 14 anni di età, compresi gli eventuali apparecchi di installazione d’uso ed altri accessori”. Questa è la definizione che propone il decreto legislativo n. 331/1991 (Attuazione della direttiva n. 88/378/CEE relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti la sicurezza dei giocattoli), che costituisce il riferimento normativo da considerare per la costruzione e diffusione di giocattoli, sia tramite vendita che distribuzione a titolo gratuito. Nello stesso decreto viene stabilito che “i giocattoli debbono essere fabbricati a regola d’arte in materia di sicurezza e possono essere immessi sul mercato solo se non compromettono la sicurezza e/o la salute degli utilizzatori o di altre persone, quando siano utilizzati conformemente alla loro destinazione, per una durata d’impiego prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini”.
Botti sicuri
La pirotecnica è l’arte di fare i fuochi artificiali, l’ultimo ed il più gradito spettacolo di tutte le feste. La materia prima più usata in pirotecnia è la Polvere Nera ridotta in una specie di farina, detta polverino, a cui possono aggiungersi in differenti proporzioni altre sostanze, allo scopo di modificarne le proprietà ed in particolare la velocità di combustione.
Fu un monaco cinese che nell’ottavo secolo inventò il primo miscuglio di polveri esplosive. La combustione di un miscuglio di sostanze insieme alla presenza di metalli permette di ottenere i fuochi colorati che comunemente vengono chiamati “fuochi artificiali”. In effetti, i fuochi non possono essere scritti ne descritti, soltanto visti, ascoltati ed ammirati.
La notte di fine anno è tradizione utilizzare gli artifici pirotecnici per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo, i tradizionali botti di capodanno, se mal usati, oltre a provocare danni alle persone, posso creare numerosi principi d’incendio che spesso diventano pericolosi e distruttivi incendi. Dopo pochi minuti dalla mezzanotte, dell’ultimo dell’anno, il centralino del 115 dei vigili del fuoco viene intasato da decine di telefonate che richiedono soccorso per gli incendi dovuti ai festeggiamenti.
In città come Torino, Milano, Roma, Napoli, Palermo si arriva, per ciascuna città, a più di 40 interventi dei vigili del fuoco nella prima mezz’ora dell’anno nuovo, mentre la città festeggia i pompieri fanno un intervento al minuto per domare “il fuoco dei festeggiamenti del nuovo anno”, in tutto il territorio nazionale nella prima ora dell’anno sono effettuati più di 1200 interventi da parte dei vigili del fuoco.
L’uso sbadato e spesso inconsapevole dei fuochi d’artificio provoca decine di principi d’incendio lungo le vie della città; la strada, terra di nessuno per decine di minuti, subisce una pioggia di fuoco che innesca incendi di bidoni dell’immondizia, di auto, di teli, di verande di ristoranti, di sterpaglie o foglie secche, e anche cespugli.
Ma non è solo la strada a subire l’attacco del fuoco, gli effetti dei fuochi d’artificio si fermano prima su balconi e tende dei vicini di casa spesso inconsapevoli del pericolo.
Ultimo, ma spesso più grave rischio è l’utilizzo dell’artificio pirotecnico in casa o l’accidentale rientro dell’effetto pirotecnico nell’abitazione dove si sta festeggiando, con un conseguente innesco di un principio d’incendio di tende, arredi, addobbi natalizi e un successivo incendio dell’appartamento che oltre a distruggere tutto può arrecare danni alle persone che sono all’interno, fino a provocarne addirittura la morte.
Occorre fare una considerazione tecnica che forse può far percepire meglio il pericolo derivante dall’utilizzo dei fuochi d’artificio.
Dentro gli artifici pirotecnici ci sono normalmente tre componenti, il combustibile (carbone), il comburente (materiali che contengono ossigeno) e additivanti per gli effetti pirotecnici (metalli), questi tre una volta innescati reagiscono fra di loro e con l’ossigeno dell’aria generando una combustione più o meno veloce, i cui effetti, oltre a quelli tradizionali del calore, della fiamma luminosa e del fumo, possono essere la generazione di un onda d’urto chiamata “botto” ( sovrapressione e suono) e la colorazione delle fiamma e dei fumi.
Pertanto fra un fuoco ed un’esplosione non c’è molta differenza se non nella velocità con cui avviene il fenomeno; se prendessimo una torcia che gocciola fiammelle per usarla in casa o su un balcone, tutti assocerebbero l’azione ad una azione pericolosa, se facessimo la stessa cosa con un fuoco d’artificio, pochi considererebbero l’azione pericolosa, eppure, il fuoco d’artificio non è nient’altro che una combustione più veloce, ma sempre un fuoco come ci ricorda il nome.
Il vero problema è l’inconsapevolezza della maggior parte di noi che non considera i botti di Natale pericolosi e anzi li reputa indispensabili per festeggiare e salutare l’arrivo dell’anno nuovo. L’arte del fuoco un tempo riservata alle feste dei nobili e alle cerimonie militari, dall’Ottocento in poi è divenuta parte integrante della festa di fine anno. Ma l’uso ricreativo dei giochi pirotecnici spesso si trasforma in tragedia.
Le accortezze da tenere nell’utilizzo dei giochi pirotecnici sono diverse di seguito sono elencate delle semplici regole che possono ridurre o eliminare il rischio.